Attenzione! Il contenuto di questo articolo è una sintesi di parte del contenuto del libro di Carol S. Pearson “Risvegliare l’Eroe dentro di noi” la quale è stata arricchita e rielaborata sulla base dee mie riflessioni e dalla mia esperienza con l’argomento in questione.
Nel precedente articolo ho introdotto il concetto degli archetipi, figure simboliche e ricche di significato, strumenti utili per guardarsi dentro e crescere ma anche per influenzare narrazioni. Oggi voglio parlare dell’archetipo che corrisponde alla tappa iniziale del Viaggio dell’Eroe: l’Innocente.
Piccola nota: avevo promesso ai lettori di parlare dell’Orfano e di un personaggio in particolare che lo rappresenta, però ho ritenuto doveroso fermarmi un passo prima e parlare dell’Innocente; questo per schiarirmi le idee ma anche per preparare un’introduzione all’Orfano.
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L’Innocente è l’archetipo che incarna la figura di un bambino, ancora ignaro dei pericoli del mondo, che vive amato e protetto. Esso sta a simboleggiare l’inizio del Viaggio dell’Eroe, quel momento in cui l’Eroe è ancora ignaro del proprio destino o riluttante ad adempiervi. Come l’Eroe, anche noi iniziamo il viaggio della vita ignari dei pericoli del mondo.
L’Innocente, insieme all’Orfano, al Guerriero e all’Angelo Custode, forma il gruppo degli archetipi dell’Io, cioè di quegli archetipi che si occupano del nostro benessere materiale, in sostanza, di mantenerci in vita, sani e protetti. (Per intenderci, il Cercatore, il Distruttore, l’Amante e il Creatore sono il gruppo degli archetipi dello Spirito, e infine il Sovrano, il Mago, il Saggio e il Folle formano il gruppo del Sè. Questi due gruppi hanno altri compiti che poi vedremo.)
Nel gruppo dell’Io, l’Innocente ha il compito di creare la nostra persona, da intendersi come la nostra maschera, il personaggio, cioè l’identità che adottiamo in risposta agli stimoli esterni. L’Innocente probabilmente è l’unico archetipo che nasce insieme a noi e durante i nostri primissimi stadi di vita ci spinge a scegliere il nostro stile di attaccamento, così come a interpretare i segnali che ci mandano i genitori, al fine di essere accuditi da loro.
Crescendo l’Innocente viene affiancato da tutti gli altri archetipi, però continua a lavorare per tutta la vita, assicurandosi che gli altri ci accettino. Chi ancora da adulto ha un forte Innocente che non media con altri archetipi continuerà ad essere una persona che cerca di compiacere gli altri, che si adatta a qualsiasi situazione piegandosi, e molto probabilmente è conformista. Questi tratti non sono necessariamente negativi, ma vanno a detrimento dell’autonomia dell’individuo.
Al contrario, se l’Innocente lavora insieme a tutti gli altri archetipi, e sopratutto, insieme all’Orfano e al Saggio, ci aiuta a mantenerci puri di cuore, cioè ad essere capaci di Fede, a saper coltivare la Speranza e i propri sogni, anche i più irraggiungibili. Con questi doni spirituali il pessimismo, il cinismo e il nichilismo vengono tenuti a bada, e vedono la luce grandi progetti ed opere. Ovunque ci sia stato qualcuno che ha creduto in qualcosa di apparentemente impossibile, vuoi che fosse fede, scienza, un progetto politico, o un’ambizione personale, indossava la maschera dell’Innocente.
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Come ogni archetipo, anche l’Innocente ha un’Ombra. Se l’Innocente buono è quello che ci salva, che ci conduce ad affidarci a Dio o a qualcosa di più grande di noi, l’Innocente Ombra è quello che si è affidato al Male, spesso inconsapevolmente, e rifiuta di guardare la realtà.
Gli archetipi sono frutto dell’interazione con la cultura e con le narrazioni, e perciò, come dicevo nel precedente articolo, possono essere anche influenzati dall’esterno, da parte dei poteri di Maghi Ombra. Brevemente, possiamo chiamare Maghi tutti coloro che lavorano nel mondo alla maniera dell’archetipo del Mago, cioè catalizzando trasformazioni e influenzando la realtà. I Maghi del nostro mondo sono coloro in grado di dominare le narrazioni e che conoscono i segreti che portano al cambiamento del cuore delle persone. I Maghi Ombra usano questo potere per il male, catalizzando cambiamenti negativi oppure ostacolando il cambiamento positivo, e fra queste persone non troviamo lo stereotipico mago col cappello, bensì marketers, spin doctors, influencers, coach, opinionisti, intellettuali e politici che hanno deciso di servire interessi oscuri. Questi Maghi malvagi, insieme ai Sovrani, sono i primi a lavorare contro di noi, per mantenerci nell’Ombra dell’Innocente.
E cos’è quest’Ombra? Essa è l’incarnazione di tutti i lati negativi dell’essere un bambino: inaffidabile, dipendente, abusabile. In famiglia e nella vita ci vogliono così genitori e parenti asfissianti, partner gelosi e possessivi. In generale, qualsiasi persona, azienda, ente o istituzione che diventa ricca dalla nostra debolezza ci vuole Innocenti Ombra. I Sovrani e i Maghi Ombra esistono e diventano ricchi nel tenerci in questo stato di macabra innocenza, sviando il nostro Viaggio dell’Eroe, troncando lo sviluppo del nostro Ego e impedendogli di riunirsi allo Spirito per formare il Sè. Questi nemici, se sono bravi, non usano la violenza contro di noi, bensì cercano di infantilizzarci, di adularci, di tenerci addormentati, indossando il volto dell’Angelo Custode.
L’Innocente Ombra si caratterizza per uno spiccato diniego della realtà con cecità selettiva e un forte senso di nostalgia. Si aspetta sempre che qualcuno faccia qualcosa per lui e non prende mai in mano la propria esistenza. L’Innocente Ombra non ha una vita propria perchè la passa chiedendo il permesso ai suoi padroni per fare qualsiasi cosa; viene da sè che non può mantenere le promesse o dare la parola, nè è mai veramente un genitore anche se genera figli, perchè su di questi non può avere alcuna autorità. L’Innocente Ombra è premiato in qualsiasi ambiente settario e chiuso e fintanto che le cose vanno bene non si risveglierà mai.
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Io e l’Innocente
Questa parte dell’articolo è dedicata al mio personale rapporto con questo archetipo. Parlerò di me, ma questo non impedisce a chiunque legga di trovare qualcosa di utile per sè stesso. Infatti le mie vicissitudini possono servire ad altri che stanno passando la stessa cosa.
Io sono stata a lungo preda dell’Innocente Ombra, per questo mi ossessiona e mi fa paura. Nel mio personalissimo caso ciò è accaduto perchè a guardia dell’Io c’era solo l’Innocente.
Il mio bambino interiore, anzi, la mia bambina, non sapeva come risolvere i miei problemi e non poteva nemmeno farlo. Insieme siamo andate avanti per molto tempo facendoci coraggio e cercando di affogare i problemi con palliativi tipici dell’età adolescenziale: musica, videogiochi, YouTube, doomscrolling. Siccome sono una personalità INFP avevo il pacchetto completo, comprensivo dei sogni ad occhi aperti e delle fughe nel passato. Questo è il riassunto della mia vita adolescenziale.
All’università, lentamente e inesorabilmente, i problemi divennero sempre più grossi, le mie mancanze sempre più evidenti. In questo periodo comprai Risvegliare l’eroe dentro di noi. Pian piano cominciai a rendermi conto di quanto ero messa male.
Toccai il fondo quando non ebbi più modo di fuggire dalla realtà, sperimentando per la prima volta la vita senza filtri, senza condimento. Faceva schifo e non aveva senso di essere vissuta, non era accettabile, al punto che pensai che la vita adulta era una forma di degenerazione, una punizione di Dio. Non capivo come facessero le altre persone a viverla. E però nonostante questo “risveglio” le cose non potevano essere cambiate.
La mia Innocente Ombra era a guardia dello status quo e cambiare le cose significava mettere in crisi la realtà così com’era, provocando stress anche nelle persone che mi stavano intorno. Non avevo il permesso di sbagliare, nè di farmi male, ero ridotta ad una bambola. Gli altri archetipi dell’Io erano pericolosi per lo status quo e venivano umiliati se provavano a uscire fuori. Mi riferisco sopratutto al Guerriero e all’Orfano, che rivendicavano giustizia, libertà e autonomia e invece venivano zittiti, perchè alzare la testa significava mettere in pericolo i legami di cura che mi sostenevano.
Solo a ventun’anni realizzai per la prima volta che io potevo essere libera e decidere autonomamente della mia vita. Fino ad allora mi ero comportata come se fossi stata una macchina in attesa di ordini e mi sembrò assurda e persino proibita l’idea che potessi decidere per me.
Non sono sicura, ancora adesso, di essere sfuggita all’Ombra dell’Innocente, ma in parte sono guarita lasciando che anche gli altri archetipi dell’Io si esprimessero e dicessero la loro su come stavano le cose, in particolare l’Orfano che mi ha costretta a guardare la realtà e a togliere ad alcune persone il possesso del mio cuore. Poi devo ringraziare la Morte, che è entrata nella mia vita (senza bussare ovviamente) e ha aiutato a pulire e portare via un po’ di cose. Infine ho lasciato esprimere il Guerriero, resosi necessario per proteggere il Regno e per condurre una vita adulta.
In verità la lotta contro l’Ombra non finirà mai, perchè essa è profonamente radicata in me e il suo Regno di terrore è sempre pronto a tornare. Però fintanto che anche gli altri archetipi veglieranno, questo verrà tenuto a bada. Ancora una volta vale il motto latino “gnosce te ipsum” come antidoto salvavita: la conoscenza è potere, e la conoscenza dei propri punti deboli è necessaria per l’autodifesa.